Differenziale autobloccante, che cos’è e a chi conviene
Evita le perdite di aderenza, consentendo una guida sicura: è il differenziale aperto, che tutti conoscono. E’ l’organo che distribuisce la coppia tra le due ruote motrici di un asse, ossia consente alle ruote di girare a velocità diverse. È composto da un’incastellatura su cui è fissata la corona dentata che riceve il moto dall’abero d’uscita del cambio, più una coppia di ingranaggi imperniati sull’incastellatura, più altri due ingranaggi che trasmettono la forza di trazione alle due ruote motrici. Il differenziale aperto serve in curva, perché la ruota esterna gira più velocemente di quella interna, che percorre meno centimetri. Sull’asciutto, il differenziale aperto funziona bene e non presenta grosse criticità, a patto di non avere grosse potenze da trasmettere a terra, che mandano in crisi la ruota interna alla curva. In più, sul bagnato l’auto potrebbe tendere a slittare. D’altro canto, un differenziale completamente chiuso, bloccato, in curva non permette alla ruota interna di girare a una velocità diversa da quella esterna, causandone lo strisciamento con il terreno. E poi c’è il compromesso: il differenziale autobloccante.
Che cos’è
Il differenziale autobloccante, se serve, fa girare le due ruote alla stessa velocità, trasferendo la coppia da un semiasse all’altro. Col differenziale autobloccante non si slitta, o comunque il problema è limitato. Un tempo, unico protagonista era il differenziale autobloccante meccanico, quello classico: era presente su un quarto delle vetture sportive stradali (come l’Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione) e sulle auto a trazione integrale. Oggi, è sempre più diffuso il differenziale autobloccante elettronico, un sistema che interviene nella gestione della coppia alle ruote motrici, impiegato soprattutto per sportive e 4×4. Di solito, le auto con trazione integrale sono dotate di un differenziale autobloccante centrale; quelle con trazione posteriore possono avere il differenziale autobloccante sull’asse posteriore.
Come funziona
Il differenziale autobloccante meccanico, a seconda delle percentuali di bloccaggio in trazione e rilascio, in curva avvicina la velocità di rotazione della ruota interna a quella della ruota esterna. Su un’auto sportiva migliora motricità e accelerazione in curva; in partenza limita il fenomeno del pattinamento; in frenata, fa ripartire la coppia tra le ruote in modo da rallentare la vettura. Ottimo per le auto sportive, anche se costa un po’ di più e a livello di manutenzione è più oneroso. Invece, il differenziale autobloccante elettronico limita il pattinamento della ruota che perde aderenza, grazie a una centralina elettronica. Se necessario, ossia se i sensori del sistema avvertono una perdita di aderenza, il differenziale autobloccante elettronico frena la ruota che sta slittando: dà più coppia alla ruota in presa. Questo dispositivo è ottimo un po’ per tutte le macchine di serie, costa meno di quello meccanico e necessita di meno manutenzione.
A chi conviene
Il differenziale autobloccante massimizza la trazione delle ruote di uno stesso asse. Che sia a slittamento limitato, a dischi, a lamelle o a giunto viscoso, il differenziale autobloccante meccanico è prezioso per la sicurezza stradale delle vetture sportive e delle auto a trazione integrale. Per chi desidera spendere un po’ meno, il differenziale autobloccante elettronico è l’ideale, anche se non è così efficace come quello meccanico. Comunque, il valore del bloccaggio va dal 25% al 100%, e varia in base al tipo di utilizzo: per la guida in strada, meglio bloccaggio più contenuto, mentre il fuori strada il bloccaggio totale è perfetto per il miglioramento delle prestazioni. E in commercio le Case propongono differenziali autobloccanti con caratteristiche differenti, per venire incontro alle esigenze dei clienti.
[In collaborazione con la Carrozzeria Dammicco Srl di Buccinasco, Milano]
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